L’edizione estiva 2024 dei ‘Quadri Plastici’ avrà come tema: “L’incontro“.
Si terrà il 22 settembre ad Avigliano, in Piazza Aviglianesi nel Mondo, a partire dalle ore 20.30 con 3 aperture:
- Prima apertura: ore 20.30
- Seconda apertura: ore 21.00
- Terza apertura: ore 21.30
L’evento sarà gratuito.
La scelta del tema della riconciliazione e dell’incontro fra i popoli ci è sembrato particolarmente suggestivo e coerente con il momento storico, dati i venti di guerra che spirano in diverse parti del mondo.
A ciò si aggiunge, inoltre, la ricorrenza per la Chiesa Cattolica dell’anno della preghiera, ed essendo sia la preghiera che il perdono momenti di incontro, di relazione con l’altro, le tre tele a tema sacro scelte per la rappresentazione, avranno questo filo conduttore:
l’incontro inteso come relazione, appunto, che porta alla gioia e alla pienezza dell’umano e conduce verso soluzioni di riconciliazione e pace.
I quadri dell’edizione estiva 2024
Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, Cristo sul Monte degli Ulivi, ca. 1604-1606, olio su tela, 154×222 cm – distrutto, già Gemäldegalerie, Berlino.
L’opera, in origine parte di una pregevole collezione privata, fu custodita nel Kaiser Friedrich Museum di Berlino dove andò perduta in un incendio del 1945.
I colori scelti da Caravaggio non si conoscono con esattezza, dal momento che possediamo del dipinto solo una riproduzione, in bianco e nero; sappiamo tuttavia che dovevano avvicinarsi molto ai colori usati nel dipinto “Morte della Vergine”, «specie per quanto riguarda i gialli e i verdi» (Matteo Marangoni).
La scena rappresenta Cristo con i discepoli Pietro (sdraiato), Giovanni (al centro) e Giacomo.
È il momento che precede la Passione: Cristo sente la necessità di pregare ed esorta i discepoli a vegliare con lui: «la mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me».
Il vangelo di Matteo continua nella narrazione dicendo che gli occhi dei discepoli «si erano fatti pesanti»: nel dipinto, infatti, Giovanni e Giacomo si sono addormentati, Pietro ha gli occhi aperti ma è sdraiato, con il capo poggiato sulla mano, e Cristo, alle sue spalle, lo richiama alla veglia.
Realizzazione a cura di: Basso La Terra in collaborazione con APS San Vito Martire
Direzione artistica: Rocco Lacerenza
Interpreti: Vito Galasso, Vito Genovese, Domenico Zaccagnino, Donato Galasso
Coordinamento: Francesco Labianca
Collaborazione artistica: a cura di APS San Vito Martire
Realizzazione strutture scenografiche: Claudio Pisani, Donato Galasso, Nicola Zaccagnino, Giacomo Sacco
Scenografia fondale: Claudio Pisani, Rocco Lacerenza
Costumi: Vitina Mancusi
Trucco: Marianna Chianese
Acconciature: Irene Gerardi
Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, Cristo risorto appare alla Vergine, 1628-30, olio su tela, 266 x 179 cm – Pinacoteca Civica Il Guercino di Cento.
Attraverso l’opera, il Guercino dà vita a un episodio narrato nel Vangelo di Gamaliele, un vangelo apocrifo la cui stesura è stata stimata al I secolo d.C. In una composizione piramidale, il Cristo e la Vergine sono colti in un reciproco scambio di sguardi, tra cui risalta l’espressione malinconica e amorevole della Madonna nel rivedere suo figlio, il quale restituisce .
Il fondale in penombra risalta il corpo pallido e scultoreo del Cristo avvolto da un sudario, che sorregge il vessillo bianco con croce rossa, simbolo del suo trionfo sulla morte nella tipica iconografia medievale della Resurrezione. D’altro canto, la Vergine si prostra ad accingersi attorno al figlio, la cui mano poggiata sul suo addome evidenzia la ferita sul costato, un rimando alla Crocifissione e, al contempo, all’episodio di San Tommaso. L’opera fu ammirata nel 1786 dal celebre scrittore tedesco Goethe, che ne rimase ammaliato, celebrando l’eleganza delle forme e l’intensità della scena.
Realizzazione a cura di: Basso La Terra in collaborazione con APS San Vito Martire
Direzione artistica: Rocco Lacerenza
Interpreti: Roberto Rosa, Incoronata Masi
Coordinamento: Francesco Labianca
Collaborazione artistica: a cura di APS San Vito Martire
Realizzazione strutture scenografiche: Claudio Pisani, Donato Galasso, Nicola Zaccagnino, Giacomo Sacco
Scenografia fondale: Claudio Pisani, Rocco Lacerenza
Costumi: Vitina Mancusi
Trucco: Marianna Chianese
Acconciature: Irene Gerardi
Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, Annunciazione, ca. 1609, olio su tela, 285×205 cm – Musée des Beaux-Arts, Nancy.
Tra le innumerevoli tele di soggetto sacro realizzate dall’artista, quest’ultima raffigura in maniera rivoluzionaria l’episodio dell’Annunciazione. In questo dipinto, Caravaggio si discosta dalla più comune rappresentazione che vede l’arcangelo Gabriele posto dinanzi alla Vergine, rappresentando la figura celeste in procinto di atterrare e mentre rivolge le spalle allo spettatore, dedicando la sua attenzione unicamente a Maria, la quale è, questa volta, colei che si china dinanzi all’interlocutore.
In questo modo, l’artista ricrea un intenso momento di sospensione che precede la divina rivelazione del concepimento e della nascita del Cristo. L’opera, una delle ultime realizzate da Caravaggio, rimase per molto tempo incompleta e pare che il lavoro sia stato concluso solo in seguito da un suo allievo.
Realizzazione a cura di: Basso La Terra in collaborazione con APS San Vito Martire
Direzione artistica: Rocco Lacerenza
Interpreti: Giacomo Zaccagnino, Chiara Lorusso
Coordinamento: Francesco Labianca
Collaborazione artistica: a cura di APS San Vito Martire
Realizzazione strutture scenografiche: Claudio Pisani, Donato Galasso, Nicola Zaccagnino, Giacomo Sacco
Scenografia fondale: Claudio Pisani, Rocco Lacerenza
Costumi: Vitina Mancusi
Trucco: Marianna Chianese
Acconciature: Irene Gerardi